Groviglio.
Di torri, di tubi, di fumi.
Le cisterne macchiate di verde
in fila indiana.
Affacciata sul fiume
sta lì da tutta la mia vita,
la raffineria mai espugnata.
Nelle sue vene scorre
sangue nero, vischioso
e il suo respiro è
alito di drago,
la fiamma alta nel cielo,
il pennacchio di un guerriero.
Qualcuno dice,
s’illumina di notte
come una nave pronta a salpare.
Altri, scuotendo il capo
distolgono lo sguardo.

Di qua e di là dal fiume
antiche finestre
guardano
rassegnate e nostalgiche
un angolo di terra
dove ancora crescono
le margherite gialle.
Ecco,
vorrei dipingerla di sole
questa raffineria
cresciuta a forza,
per contrastante incarico,
dentro alle case.
La  raffineria