Graziella Percivale è nata in provincia di Genova nel dicembre 1950. Nel 1970 è tra i vincitori di concorso per l’ insegnamento nella scuola elementare, oggi scuola primaria  dove rimane fino al 2008. Ha scritto scenette per laboratori teatrali e in seguito testi e sceneggiature di sei commedie per bambini e ragazzi.
Gli spettacoli realizzati spaziano dalla favola alla parodia dell’Odissea, passando attraverso un commissario di polizia, una casa degli spiriti e il lontano west. Si distinguono per il “movimento” e i frequenti cambi di scena, in un crescendo di situazioni divertenti.
Nel corso degli anni scrive anche molte poesie: ne raccoglie alcune in un piccolo volume e le presenta scritte a mano, come in un quaderno, che fa stampare nel 2012 siglando questa sua prima opera con uno pseudonimo.
Pur non abbandonando la poesia, negli ultimi anni si dedica al racconto.
Nell’ottobre del 2013 è nei finalisti del Premio Letterario " A.N.P.S. Golfo dei Poeti " di LA SPEZIA,  nella SEZIONE NARRATIVA e  nella primavera del 2014 nel VII Concorso "Penna Inchiostro e calamaio " indetto dall'Associazione Culturale Savonese ZACEM, si classifica al SECONDO POSTO nella Sezione SILLOGE DI POESIA e al TERZO POSTO nella sezione RACCONTO .
Nell'estate dello stesso anno si posiziona all’OTTAVO POSTO , nella III edizione del Premio Letterario "L'incontro di Ieri e di Oggi" di SALICE TERME nella SEZIONE POESIA.
A fine settembre 2014 riceve una segnalazione di merito nella IV Edizione del Concorso Letterario Biennale Internazionale " Pensieri e Parole dell'Oltrepo"  di TORRAZZA COSTE con il racconto "RITORNARE" nella Sezione a tema "La mia Terra, la mia Gente".

Nel Novembre del 2014 esce per la Casa Editrice Albatros  “ Storie Semplici “, cinque lunghi racconti che hanno come protagonisti soprattutto i bambini, tra cui alcuni autobiografici dell’autrice stessa.
Bambini di un tempo passato, ma non troppo lontano, quando bastava davvero poco per essere felici. Filo conduttore è l’amore per la famiglia, sulla quale si può sempre contare.
Seminari di scrittura e concorsi letterari, rappresentano per l’autrice, che ama definirsi  semplicemente “una che scrive “, continue occasioni di conoscenza e di crescita.


PERCHE’  UNO  PSEUDONIMO?

Il libro “ Leventinovepoesie” è firmato con uno pseudonimo.
Potrebbe apparire come un atteggiarsi inutile, al contrario ha rappresentato per l’autrice un passaggio necessario per rompere il ghiaccio.
Ecco quello che lei stessa racconta:
“ Come gran parte degli scrittori per caso, ho iniziato a scrivere per me stessa. Come tutti gli scrittori per caso, paradossalmente affermo: scrivo da sempre.
Un giorno ci si accorge di aver scritto molto e “il per se stessi” non basta più, si capisce che la scrittura con funzione terapeutica è stata da tempo superata. L’esigenza che si sente, nuova e imperativa è quella di condividere.
Io ho voluto iniziare a condividere una piccola raccolta di poesie, ma a quel punto non ero pronta a “metterci la faccia”. Nasce così lo pseudonimo, a me caro, perché indica la volontà di liberare i pensieri e lasciarli andare verso chiunque vorrà leggerli.
Significa offrire all’altro una parte di me, accettando anche di non essere compresa. Poi c’è quel Valez che raccoglie le ultime quattro lettere del mio cognome, più una lettera del cognome che ho acquistato sposandomi.
E’ con “Storie Semplici” che non ho più timore di apparire, almeno sulla copertina del libro, con il mio vero nome.”